lunedì 16 aprile 2012

aids

aids. amore, io devo saperlo (ci siamo noi, in questa stanza, i nostri bicchieri di vino lasciati a metà, il fumo di mille sigarette, il rumore della pioggia, e i tuoi occhi che non vorrebbero dire niente) angeli in direzione sospetta (e mi ha sempre colpito il linguaggio dei tuoi silenzi, che vedevo, all’inizio, come un rifugio dal rumore del mondo, un modo di farmi entrare dentro te, un gesto lento e riverente) andiamo, i desideri servono (ricordo bene le tue parole, o così mi sembra, quando ancora non ti conoscevo, quando non sapevo da quale passato arrivavi, e noi fermi a guardarci, mentre la gente ci scorreva intorno, mentre volevamo solo fermare il tempo) abbiamo imparato dove sognare (e adesso che siamo corpi che si cercano, impregnati di odori densi e umidità, più ostinati di qualsiasi insicurezza, adesso che danziamo al ritmo lento del desiderio) adesso il dubbio soffoca (ti osservo osservarmi, in questa stanza, e poi mi accorgo che non sei che un’) anima incistata di segreti.

[qualche giorno fa, @ilmagodiossh (che ha un cazzutissimo blog) mi ha chiesto, così, per caso, out of the blue, di scrivere qualcosa per iBiglietti. e queste parole qui sopra ne sono l'inatteso risultato: #59 la parola "AIDS"]

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