with a smile that sings
you'll be killing me tenderly
goldfrapp – stranger
ogni settimana, da ormai quasi un anno, mi metto qui a scrivere qualcosa. ci provo, lo faccio per me, innanzitutto, e poi per il mio ego.
questa volta volevo saltare, sono stanco, e sono stati giorni strani; sarebbe stato facile, e sarebbe stato bello. ma poi mi è venuta in mente una cosa.
[“a questo punto dovresti dirmi che mi porti via”
“e invece te lo chiederei”]
mi è venuta in mente una sera d’inizio estate a venezia. eravamo seduti sul gradino d’entrata del suo appartamento, fumavamo una sigaretta, imbarazzati, per un attimo in silenzio, dopo aver parlato tanto. eravamo soli, al buio, in campo non passava nessuno. lei mi guardava con occhi pieni di desiderio, e io non mi ero accorto di nulla. abbiamo cominciato a baciarci.
[“e poi cosa succederà?”
“preferirei non saperlo”]
mi voleva così tanto, e mi assaggiava con attenzione. “c’è qualcuno dietro di te.” e aveva paura dei miei fantasmi, non di quelli del passato, ma di quelli che dovevano ancora arrivare.
e io ci ho messo tutti questi anni a capirlo.
[“e adesso?”
“adesso non ci pensiamo più”]
e a capire che prima inciampiamo in quello che ci manca, e solo dopo nei ricordi.
Nessun commento:
Posta un commento