martedì 31 marzo 2015

marzo finisce come un sogno

please don't flow so fast
you little mountain hum
i'll bottle sounds of me for you

múm – we have a map of the piano

come una vecchia canzone dei múm, un abbraccio lento, il salotto a lume di candela, l’aria diversa di inizio primavera, i cassetti chiusi, il tuo profumo di cotone, i miei occhi caldi.

[“le parole finiscono?”
“spesso”]

oggi pomeriggio ero a trento. camminavo per il centro e mi guardavo attorno, i palazzi antichi, l’atmosfera retorica, un giocoliere in piazza duomo, i muri bianchi, le nuvole minacciavano pioggia, ma era come se non fossi lì, come se mi stessi camminando dentro, senza fare rumore.

[“e poi?”
“poi se ne inventano di nuove”]

come quella volta che ti guardavo negli occhi e un po’ mi veniva da tremare, perché non sapevo cosa aspettarmi anche se non mi aspettavo niente. e poi forse non ho sentito le tue parole, o pensavi muovendo le labbra. e il tuo sguardo era distratto da qualcosa, dietro di me, e mi sono girato a guardare, ed eri tu che ti giravi a guardarmi.

[“e se non significano niente?”
“se ne inventano di altre”
“altre ancora?”
“sempre”]

marzo finisce come un sogno, dolciastro.


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