giovedì 9 ottobre 2014

scrivo a te, che non esisti

all i want from you is a letter 
and to be your distant lover
that is all that i can offer at this time

sylvan esso – uncatena

scrivo a te, che non esisti.
o forse esisti in tutti gli occhi che incrocio, e in tutte le persone che conosco.
oggi ti cercavo, e eri dentro una canzone dei sylvan esso, e ottobre alla fine è arrivato, anche se sembrava così lontano e continui a non esistere.

[“è così bello restare sulla tua pelle”
“baciami”
“perché dovremmo rovinare tutto?”]

per esempio mi volto a guardare cosa fai, e vedo il tuo sorriso, così luminoso che mi si stringe lo stomaco. oppure mi cade una matita e ti sento, e mi stai raccontando che è stata una giornata pesante, che al lavoro ti hanno rotto le palle, che hai fame e facciamo l’amore o ci facciamo un piatto di pasta, e che potrei essere l’uomo della tua vita, ma raccolgo la matita e forse non l’hai detto.
come quella volta che, a letto a marrakech, o a copenhagen, sudati, mi hai detto che mi ami, e qualche giorno dopo mi hai ucciso e forse che mi ami non l’hai detto.

[“ti ricordi questa canzone?”
“sì. eravamo felici”
“e perché adesso no?”
“perché siamo stufi di tornare“]

a dicembre parto, e tu vieni con me. ci sono un sacco di posti che ti voglio far vedere. mi ascolti e sono incantato dai tuoi occhi, una cosa tipo dolcezza e perversione. spegni la luce e ti avvicini, e mi sembra di conoscerti da sempre, anche se non è vero, anche se sono nuove le tue mani sulla mia barba, e la tua voce ogni volta mi sorprende.
come quella volta che ci siamo rivisti, dopo mesi. e non riuscivamo più a stare nei vestiti, ma il nostro sapore era diverso, e mi hai chiesto piano “tu chi sei” e io ti ho risposto piano “sono un altro”.

[“di che segno sei?”
“io non sono di nessuno”]

e quindi scrivo a te, che non esisti. e se esisti, dove sei.


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