giovedì 11 dicembre 2014

resta

we will never find the pieces to put them back together

jeffrey eugenides – the virgin suicides


io parto tra qualche ora.
le valigie sono pronte, l’itinerario pianificato, e, con la mia consueta precisione, ho fatto tutto quello che dovevo fare. attendo questo momento da mesi, da quando era caldo e tutto sembrava così lontano e impossibile. intanto ho avuto anche il tempo di raccontarmi un paio di bugie, perché non volevo che mi si insinuasse nessuno nella mente prima di partire. e invece.
resta qualcosa che mi sfugge dalle dita, una frase che finisce con una virgola.

[“ma sei sicuro di quello che dici?”
“ovviamente no”
“direi che è un ottimo punto di partenza”]

io parto e resti tu, che chissà se mi ascolti o mi hai mai ascoltato. resti tu, che chissà adesso dove sei e se è vero che mi pensi, che mi hai fatto vedere piano quello che poteva succedere dopo i fantasmi, che credevo fossi un po’ me e un po’ quello che volevo essere.
e chissà se lo sai che ogni tanto immagino che mi guardi di nascosto, e sorrido, sperando tu ti chieda se quel sorriso è per te.

[“raccontami qualcosa di te”
“da dove vuoi che inizi?”
“non importa da dove inizi, l’importante è che non finisci”]

io parto, tu resta.


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