mercoledì 10 settembre 2014

denti

l'ultimo amore 
non si scorda mai 
fino a quando non ci pensi più 

dente – giudizio universatile

l’altro giorno mi si è staccato un pezzo di dente.
stavo passando il filo interdentale, come al solito, e niente, si è staccato. e mentre lo tenevo tra le dita, guardandolo, sorpreso e un po’ perplesso, la prima cosa che ho pensato è che non c’era nessuno a cui lo potevo raccontare.

[“smettila di pensarmi”
“non ti sto pensando”
“smettila di pensare qualsiasi cosa tu stia pensando”
“sto pensando che non ti devo pensare”]

oggi sembrava estate, e quasi mi addormentavo, mentre il dentista si affannava a sistemarmi il dente rotto, e io stavo lì, stranamente tranquillo, con la bocca spalancata e il rumore dell’aspirasaliva. mi son perso ad osservare un puntino nero, in un angolo del soffitto. quanta vita, nei miei denti. il tempo che passa, i sorrisi che ho fatto e nascosto, le cose che ho morso e ancora devo mordere, le lingue che ho tentato di far mie, i pezzi che ho perso.

[“ti mangerei”
“perché?”
“per non dimenticarti più”]

ma stasera piove, e ho tutta questa fretta che mi blocca, mi ruba le parole, mi impedisce di vedermi. ho della musica nuova da ascoltare, un po’ di libri da leggere, un viaggio da organizzare, delle virgole da correggere.
senza pensarci troppo, con la lingua tocco il dente rifatto.

[“dici che sia vero?”
“cosa?”
“tu. dici che sei vero?”
“non lo so. ma potrei morderti per vedere se mi senti”]

le cose più belle iniziano così. che non sai che sono iniziate.


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