martedì 16 settembre 2014

mi sa che è arrivato l’autunno


but how could he resist
when her dress let in the autumn sun?

emiliana torrini – autumn sun

tornando a casa in macchina, oggi pomeriggio, c’era caldo e c’era il sole. mentre mi tormentavo la barba, come sempre, e cercavo di capire cosa volesse dirmi emiliana torrini, la pioggia mi ha colto impreparato. uno scroscio improvviso, forte, di quelli che per un attimo non vedi più niente e abbassi il finestrino per annusare l’odore dell’acqua sull’asfalto, e ti verrebbe quasi voglia di fermarti e scendere e prenderla tutta in faccia.
ma c’era qualcosa, nella luce, che non era più estate.

[“senti. piove ancora”
“comincia quasi a piacermi questo rumore sul tetto”
“e noi qui”]

e quindi oggi va così, che è già metà settembre, che il tempo è passato lento e all’improvviso, che non mi aspettavo di ritrovarmelo nello stomaco, e che ho voglia di scrivere qualcosa, ma faccio una fatica boia.
ci sono giorni che costruiamo per dimenticare, e poi basta prendere in mano una lonely planet, perdersi in una città mai vista, e ritrovare tutto quello che abbiamo sognato e non tornerà. mica è facile, fare certi conti.
e ci sono cose a cui siamo tentati di non credere più, ma per fortuna, poi, c’è sempre chi si ostina a guardarti in fondo agli occhi, in silenzio.

[“che bella invenzione, le mani”
“e la lingua”
“e le labbra”
“e te”]

basta poco. basta poco per spostare lo sguardo e smettere di difendersi e di pensare che non è il momento giusto. non so a cosa serva, ma a qualcosa servirà. come questa stagione che non ho mai capito e si rifiuta di farsi capire.

 [“ma non è colpa tua”
“lo so. nemmeno tua”
“forse dovremmo ridere”
“o non averci mai creduto”]

mi sa che è arrivato l’autunno, cominciano a cadere le certezze dagli alberi.




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