please don't flow so fast
you little mountain hum
i'll bottle sounds of me for you
múm – we have a map of the piano
come una vecchia canzone dei múm, un abbraccio lento, il salotto a lume di candela, l’aria diversa di inizio primavera, i cassetti chiusi, il tuo profumo di cotone, i miei occhi caldi.
[“le parole finiscono?”
“spesso”]
oggi pomeriggio ero a trento. camminavo per il centro e mi guardavo attorno, i palazzi antichi, l’atmosfera retorica, un giocoliere in piazza duomo, i muri bianchi, le nuvole minacciavano pioggia, ma era come se non fossi lì, come se mi stessi camminando dentro, senza fare rumore.
[“e poi?”
“poi se ne inventano di nuove”]
come quella volta che ti guardavo negli occhi e un po’ mi veniva da tremare, perché non sapevo cosa aspettarmi anche se non mi aspettavo niente. e poi forse non ho sentito le tue parole, o pensavi muovendo le labbra. e il tuo sguardo era distratto da qualcosa, dietro di me, e mi sono girato a guardare, ed eri tu che ti giravi a guardarmi.
[“e se non significano niente?”
“se ne inventano di altre”
“altre ancora?”
“sempre”]
marzo finisce come un sogno, dolciastro.